FERROVIA SIRACUSA - CANICATTÌ

La ferrovia Siracusa - Canicattì (indicata sull’orario ufficiale come Siracusa - Caltanissetta), è la linea ferroviaria più meridionale della rete italiana ed europea. Altro suo primato è quello di essere la linea secondaria più lunga della Sicilia, con i suoi 264 km (che salgono a 299 se si considera il tratto Canicattì - Caltanissetta Xirbi). Purtroppo da diversi anni la linea è molto esposta alla chiusura; soprattutto gli ultimi cambi orario hanno visto un progressivo taglio di corse e la totale sospensione del servizio nei giorni festivi.

STORIA

L’idea di costruire la linea nacque dall’esigenza di collegare le zone di estrazione dello zolfo col porto di Licata. I lavori partirono per il tratto Licata - Canicattì; la prima sezione della linea ad essere inaugurata fu quella da Canicattì a Favarotta, nel maggio del 1880. L’anno successivo venne prolungata a Licata e quindi al suo porto. Più lunga fu la gestazione del progetto del lungo tratto Licata - Siracusa, anche per l’orografia del territorio nel ragusano, che richiederà la costruzione di numerose opere d’arte. Nel 1886 venne inaugurata, dall’altra parte, la tratta Siracusa - Noto mentre due anni dopo venne aperto il lungo raccordo tra la stazione di Licata e il porto.  Nel 1891 la ferrovia raggiunse Modica da Noto e Gela (che all’epoca si chiamava Terranova di Sicilia) da Licata; finalmente nel 1893 la linea venne completata. Già all’inaugurazione però la linea iniziò a mostrare i suoi limiti, a causa del percorso tortuoso e delle elevate pendenze, situazione risoltasi con l’introduzione di vaporiere Gr.740 negli anni 20. Sia il traffico passeggeri sia quello merci furono da subito elevati, viste le dimensioni dei centri serviti e la loro importanza (Noto, Modica, Ragusa, Gela e Licata). Per il traffico passeggeri, le relazioni espletate erano esclusivamente a livello locale; tuttavia nel 1924 venne introdotta una coppia Roma Termini-Vittoria, che seguiva l’itinerario Roma - Siracusa - Ragusa - Vittoria, permettendo di collegare l’entroterra Ibleo con il continente. Negli anni ’30 arrivarono le prime automotrici termiche (Aln 56) che apportarono sensibili miglioramenti ai tempi di percorrenza, relegando il vapore al solo traffico merci. Basti pensare che nel 1938 le automotrici percorrevano l’intera linea in 5 ore, mentre i “misti” effettuati con vaporiere impiegavano circa 8 ore. Il periodo di splendore durò poco, e la Seconda Guerra Mondiale colpì duramente le coste siciliane (obiettivo di sbarco da parte degli Alleati) e linea in questione. Passata la furia degli eventi bellici si tornò lentamente alla normalità. Nel dopoguerra il treno divenne il mezzo degli emigranti che andavano a cercare fortuna nelle fabbriche del nord od oltreoceano. La seguente motorizzazione di massa e il boom delle autolinee minarono solo in parte il traffico sulla linea, vista la totale inadeguatezza della rete stradale. Nel 1979 la stazione di Gela venne spostata più a nord e divenne un nodo di scambio con la nuova linea da Caltagirone, appena completata. Questo fece si che i lunghi treni merci provenienti dal petrolchimico di Gela, venissero instradati su questa nuova linea, anziché seguire il più lungo itinerario via Ragusa. Nel 1985 la linea venne inserita nell’elenco dei rami secchi dal Ministro dei Trasporti dell’epoca, Claudio Signorile. Tale decreto portò alla chiusura la linea Noto-Pachino che cedette alla Siracusa-Canicattì il primato di ferrovia più meridionale d’Europa. Nel 1990 la linea venne interessata dal terremoto della Val di Noto che apportò diversi danni agli impianti. Dagli anni 90 in poi rimane da segnalare la progressiva riduzione del traffico merci e (soprattutto) passeggeri e l’introduzione, per breve tempo, dei nuovi “Minuetto” a trazione diesel.

TRACCIATO

Il percorso della linea è abbastanza complesso dal punto di vista orografico. Lasciata la stazione di Siracusa la linea segue in parte la costa ionica passando per Cassibile e Avola. Da qui piega verso l’interno, raggiungendo Noto, Rosolini ed Ispica. Lambisce nuovamente la costa ionica a Pozzallo, prima di ritornare verso l’interno in direzione di Scicli. Da quest’ultima stazione inizia la lunga e tortuosa salita verso Modica e Ragusa. In questo punto il binario segue il costone di roccia scavato dalla fiumara di Modica. Da quest’ultima stazione (sede di rimessa), la linea attraversa un lungo tunnel per sbucare nell’angusta valle del fiume Irminio. La salita si fa sempre più ripida e tortuosa, giungendo alla ormai chiusa stazione di Ragusa Ibla, ai piedi del vecchio centro storico. Tra Ragusa Ibla e Ragusa la linea si avvita su sé stessa, sottopassando la città tramite una galleria elicoidale. Dallo scalo ragusano inizia una lunga discesa verso Comiso, passando per le località di Genisi e Donnafugata. Da Comiso inizia un lungo tratto pianeggiante, toccando Vittoria e gli isolati scali di Acate e Dirillo. Il binario nei pressi di Gela transita presso gli stabilimenti del petrolchimico. Alla stazione di Gela la linea si unisce con quella proveniente da Catania. Da questo punto la linea descrive un’ansa molto marcata verso l’interno, dapprima avvicinandosi al paese di Butera e in seguito riscendendo verso la località balneare di Falconara. Da Falconara il binario affianca la strada 115, fino a Licata. Prima di entrare nello scalo licatese, la linea valica il fiume Salso tramite un lungo ponte travata metallica. Dopo Licata la linea punta decisamente verso nord. Anche in questa zona il percorso è notevolmente tortuoso e ripido e serve gli scali di Sant'Oliva, Favarotta, Campobello - Ravanusa e Delia. Dopo un breve tunnel, la linea arriva nella stazione di Canicattì, unendosi alla linea per Caltanissetta.

SERVIZI

I servizi espletati sono unicamente Regionali. Il materiale rotabile utilizzato è costituito da Aln668 3000, solitamente in composizione singola; per circa due anni, hanno prestato servizio tra Modica e Siracusa i Minuetto a trazione diesel, ritirati dal servizio perché inadeguati alle caratteristiche della linea. Con gli ultimi cambi orari il servizio è stato drasticamente tagliato nei giorni feriali, per essere del tutto sospeso nei festivi (a partire dalla primavera 2010). In passato esistevano collegamenti da Vittoria e Licata per Catania via Caltagirone, che insieme ai collegamenti Modica - Palermo facilitavano gli spostamenti tra la zona Iblea e le due maggiori città della Sicilia. Non esistono più nemmeno treni che coprono l’intero percorso; attualmente la linea è spezzata in tre parti: Modica - Siracusa, Modica - Gela e Gela - Caltanissetta. In totale sulla linea viaggiano 33 treni nei giorni feriali, di cui la maggior parte coprono il tratto Modica - Siracusa (storicamente il tratto più frequentato e con il maggior numero di corse). Tuttavia certe relazioni viaggiano in orari scomodi e non di punta, il ché unito alla concorrenza degli autoservizi, ha provocato negli ultimi anni un crollo del movimento viaggiatori. Si sono susseguite a più riprese diverse riunioni tra enti locali per il rilancio della linea anche in chiave turistica, vista la bellezza delle zone attraversate. In quest’ottica ha riscosso un buon successo il “treno del barocco”,  servizio espletato nell’estate 2008 tra Siracusa e Ragusa, con carrozze cento porte.

CARATTERISTICHE TECNICHE

La linea ha una lunghezza di 264 km, con pendenze massime del 25 per mille e velocità massima di 90 km/h. è gestita mediante CTC tra Canicattì e Gela (la sede del DCO è a Siracusa).  Lungo il percorso si trovano diverse stazioni e fermate, di cui molte sono ormai soppresse. Tra le stazioni in attività abbiamo: Siracusa, Avola, Noto, Rosolini, Ispica, Pozzallo, Sampieri, Scicli, Modica, Ragusa, Comiso, Vittoria, Acate, Gela, Falconara, Licata, Campobello/Ravanusa e Canicattì. L’unica fermata attiva è quella di Gela Anic, a servizio del petrolchimico. Gli impianti non più attivi per il traffico passeggeri sono: Santa Teresa Longarini, Cassibile, San Paolo di Noto, Ragusa Ibla, Genisi, Donnafugata, Dirillo, Butera, Sant'Oliva, Favarotta e Delia.

FUTURO

La linea necessità di diversi interventi di riqualificazione (soprattutto le stazioni) e di rettifiche in alcuni punti. Tuttavia il primo obiettivo da raggiungere è quello di scongiurarne la chiusura, che sembra sempre più imminente. È quindi necessario che la Regione Sicilia si interessi a questa linea e finanzi un servizio adeguato e rispondente alle esigenze dei pendolari e degli studenti, garantendo le coincidenze a Siracusa, Gela e Canicattì. Altro aspetto riguarda la scomparsa dei collegamenti tra Gela e Palermo, che hanno di fatto sancito la fine delle relazioni di un certo livello che interessavano la linea.

DATI TECNICI

APERTURA 18 giugno 1893
STATO ATTUALE In uso
GESTORE Ferrovie dello Stato
LUNGHEZZA 264 chilometri
BINARI Singolo
SCARTAMENTO 1435 millimetri
NUMERO STAZIONI E FERMATE 21  in uso
12 chiuse
TRAZIONE Diesel
INTERSCAMBIO A Siracusa per Messina
A Gela per Catania
A Canicattì per Caltanissetta
A Canicattì per Agrigento
SERVIZIO MERCI Non effettuato

 

STAZIONI E FERMATE

SIRACUSA
SANTA TERESA LONGARINI
FONTANE BIANCHE
CASSIBILE
AVOLA
NOTO
SAN PAOLO DI NOTO
ROSOLINI
ISPICA
POZZALLO
SAMPIERI
SCICLI
MODICA
RAGUSA IBLA
RAGUSA
GENISI
DONNAFUGATA
COMISO
VITTORIA
ACATE
DIRILLO
GELA LAGO
GELA ANIC
GELA
GELA (vecchia stazione)
BUTERA
FALCONARA
LICATA
SANTA OLIVA
FAVAROTTA
CAMPOBELLO - RAVANUSA
DELIA
CANICATTÌ

 

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