SCICLI

Scicli è un comune di circa 25.900 abitanti che si trova in Sicilia, in provincia di Ragusa. L'origine di Scicli è fatta risalire al periodo III Siculo, ovvero tra il 1500 a.C. e l'800 a.C., e prese il suo nome (Siclis) dai fondatori, ovvero i Siculi. La città antica sorgeva su di un colle, chiamata la collina di San Matteo, mentre oggi il comune si estende su una larga pianura tra tre cave (o valloni) che sono Modica, Santa Maria da Nova e San Bartolomeo, che furono originate da fratture tettoniche. Nel corso della storia la città fu colonizzata prima dai Greci e in seguito dai Romani, e dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, Scicli fu soggetta a continue invasioni da parte dei Barbari e degli Arabi, che ben presto ne divennero i padroni. Scicli, sotto il dominio arabo, conobbe un periodo di sviluppo sia a livello agricolo che commerciale ma, nel 1091, i Normanni di Ruggero d'Altavilla ebbero la meglio sui Saraceni e fu così che dal 1090 al 1195 la città fu controllata dai normanni. Ai Normanni succedettero gli Svevi, e il re Federico II confermo Scicli come città demaniale e gli attribuì il motto "URBS INCLITA ET VICTORIOSA". Successivamente la città cadde sotto la dominazione angioina ma nel 1282 il dominio passò nelle mani degli Aragonensi, che fecero entrare Scicli nella Contea di Modica, la quale fu nelle mani di quattro diverse signorie (i Mosca dal 1283 al 1296, i Chiaramonte dal 1296 al 1392, i Cabrera dal 1392 al 1477 e infine gli Enriquez Cabrera dal 1477 al 1742). Scicli assunse la sua forma topografica tra il XIV e XVI secolo, ma la popolazione si ridusse drasticamente a causa della peste nel 1626, e nel 1693 per il tremendo terremoto che causò la morte di 30.000 persone e distrusse la città. Dalle macerie, Scicli rinacque in chiave barocca e gran parte degli edifici e delle chiese oggi visitabili sono di stile settecentesco. Nel 1713 la Sicilia venne assegnata a Vittorio Amedeo di Savoia e Scicli rimase sotto il dominio spagnolo, ma dopo il Trattato di Vienna, nel 1915, la città venne retta esclusivamente da un Decurionato, ovvero da dieci membri più il capo del Comune. Una delle tradizioni folcloristiche della città è la Festa delle Milizie, in onore della Battaglia avvenuta nel 1091 nella Piana dei Milici, da cui nacque la leggenda della Madonna delle Milizie: questa battaglia venne vinta dai Cristiani contro i Saraceni grazie all'apparizione della Vergine Maria, che giunta con un cavallo bianco arrivò in difesa di Scicli. L'economia di Scicli si basa essenzialmente sull'allevamento e sul turismo e dal 2002 è entrata a far parte della lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco, proprio grazie alle bellezze artistiche del barocco siciliano che la caratterizzano. Da visitare, oltre al caratteristico centro storico e alle incontaminate bellezze naturali, vi sono:  la Chiesa Madre della Madonna delle Milizie, edificata nel XVII secolo che conserva pregiate decorazioni barocche sia negli affreschi che negli stucchi; la Chiesa di San Bartolomeo, edificata nel XV secolo, fu l'unico edificio ad essere risparmiato dal terremoto del 1693; il Palazzo Benevetano, costruito nel XVII secolo, è un edificio in stile barocco e viene considerato il più bel palazzo di tutta la Sicilia e Palazzo Spadaro, sede del Comune, è un edificio dominato dall'eleganza tardo-barocca, gli interni sono del XIX secolo e oggi è sede di numerose mostre d'arte.

STAZIONI

  NOME GESTORE
SCICLI
SAMPIERI

 

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