LA LINEA SICIGNANO - LAGONEGRO
Ufficialmente “sospesa al traffico ed effettuata con autocorse sostitutive”, la tratta ferrata Sicignano-Lagonegro sta arrugginendo dal 1987. Nonostante le battaglie del Codacons la sordità della politica sta condannando all’isolamento l’intera zona del Vallo di Diano, non servita dal trasporto su ferro e ben articolata solo in fatto di asfalto. Un disagio continuo per studenti, pendolari, cittadini costretti a vedere sempre lontano il loro capoluogo Salerno, oggi servito da NTV e dall’Alta Velocità di Trenitalia.
L’incuria spadroneggia in tutti i luoghi ferroviari, con una rigogliosa e aggressiva vegetazione capace di coprire stazioni, binari, marciapiedi. I fabbricati viaggiatori, fatta eccezione per quelli di Lagonegro e Polla, versano in condizioni pietose. Nonostante le tante parole sprecate per far riaprire questa linea, la politica resta sorda alla situazione attuale e soltanto il Codacons a qualche privata iniziativa stanno seriamente cercando di non far morire l’attenzione sul caso.
Non si contano più inoltre i danni provocati al binario: a Polla, nonostante il progetto prevedesse le controrotaie, l’amministrazione ha creato una nuova rotatoria appena fuori dalla stazione eliminando il passaggio a livello e coprendo così il binario di asfalto. A Galdo degli Alburni i detriti cementizi dei lavori per la A3 sono finiti direttamente sui binari coprendoli e rendendo così impossibile il passaggio di un eventuale treno. Fortunatamente la situazione è stata poi ripristinata. A Sala Consilina è stato letteralmente gettato sulla tratta il viadotto abbattuto per la creazione del nuovo svincolo come denunciato dal Codacons nell’estate 2012. Il silenzio degli enti locali e dei cittadini di fronte a tali abusi è tuttavia lo specchio di una ormai consacrata rassegnazione, a distanza di venticinque anni dall’ultima Aln 668 fischiante sui binari del Vallo.
I centri attraversati (Sala Consilina, recentemente depotenziata dalla chiusura del tribunale, Polla, Atena Lucana, Casalbuono, Montesano) sono potenzialmente ricchi di pendolari considerando che lavoratori e studenti hanno la necessità di recarsi nel capoluogo per questioni di impiego o di istruzione. Anche i luoghi di interesse turistico non mancano: Pertosa è sede delle famose grotte dell’Angelo, tra l’altro distanti appena 1 km dalla caratteristica stazione ferroviaria, unica in Italia a non avere una vera strada per raggiungerla, mentre a Padula si trovano la certosa e la casa natale di Joe Petrosino.
La riapertura della Sicignano – Lagonegro è una battaglia di ecologia e civiltà da portare avanti nonostante la crisi e la mancanza di fondi: l’errore più grande sarebbe arrendersi e abbassare la guardia lasciando che la ruggine divori definitivamente il binario. Anche perché è noto che la volontà vince su tutto e con impegno, dedizione e intelligenza i fondi saltano miracolosamente fuori nella nostra bella Italia.
Rocco D.C.