FERROVIA TORRE ANNUNZIATA - GRAGNANO

La ferrovia Torre Annunziata - Gragnano è una delle prima strada ferrate ad essere progettate e aperte in Italia, o meglio il tratto che va dalla stazione di Torre Annunziata Centrale a Castellammare di Stabia, mentre la tratta per Gragnano è stata aperta solo nel 1885. La linea, classificata come secondaria e di una lunghezza di circa 12 chilometri, dispone di 6 stazioni, anche se una è chiusa. Attualmente il traffico passeggeri è buono nella tratta da Castellammare di Stabia a Torre Annunziata, mentre è particolarmente scarso da Castellammare di Stabia a Gragnano, tratta chiusa il 12 dicembre 2010.

STORIA

L’apertura della linea ferroviaria Torre Annunziata Centrale – Castellammare di Stabia – Gragnano, seconda strada ferrata in ordine di tempo in Italia, corre parallela all’apertura della prima ferrovia d’Italia che collegava Napoli a Portici, voluta da re Ferdinando II di Borbone per raggiungere Portici, località scelta per le vacanze estive dalla famiglia reale. Infatti nel 1936, quando venne presentato il primo progetto dalla società francese Bayard, la ferrovia doveva attraversare tutto il Golfo di Napoli, seguendo la costa, da Napoli a Nocera Inferiore, con una diramazione presso Torre Annunziata che doveva condurre a Castellammare di Stabia e da li, un ulteriore diramazione per Gragnano. Il 31 luglio 1842 la linea, a binario doppio, venne aperta tra Torre Annunziata e Castellammare di Stabia. L’arrivo della ferrovia nel area stabiese fu un vero e proprio boom sia dal punto di vista sociale, in quanto la stazione di Castellammare sorgeva allora in una zona periferica, dove le attività principali erano l’agricoltura e la pesca, portando ogni giorno la gente del luogo a contatto con centinaia di persone che venivano dai paesi vicini, sia da punto di vista economico, con l’apertura lungo tutta la linea di importanti industrie come la Cirio e i Cantieri Metallurgici. Ma anche dal punto di vista urbanistico la città cambia aspetto in quanto è da questo periodo che si iniziano a costruire nuovi palazzi e ad aprire nuovi negozi, tanto che oggi il centro di Castellammare è proprio intorno alla stazione. Nel 1885 la linea è finalmente completa, in quanto viene raggiunta la città di Gragnano, servita, da una linea a binario unico, per i numerosi pastifici presenti nella zona. L’unico neo, soprattutto per quanto riguarda la linea per Gragnano e che essendo Castellammare di Stabia una stazione di testa, tutti i treni che provenivano da Torre Annunziata erano costretti ad invertire il senso di marcia, ed a volte addirittura ad essere separati se troppo lunghi, per poi poter proseguire il loro viaggio verso Gragnano: insomma è come se si parlasse di due linee, la Torre Annunziata – Castellammare e la Castellammare – Gragnano. Nel 1886, provenendo da Torre Annunziata, venne aperto anche un raccordo, poco prima della stazione di Castellammare, che collegava la ferrovia al porto, dove all’epoca aveva sede l’industria del sale ed ai cantieri navali, che si rifornivano di legno e ferro per la costruzioni di navi. Questa diramazione corre, ancora oggi, lungo tutta la villa comunale, tanto che per alcuni anni la sede ferroviaria era utilizzata da una littorina che faceva spola tra il centro antico e il rione Spiaggia per il servizio urbano. In seguito vennero aperti altri raccordi che collegavano le numerose industrie alla ferrovia, come ad esempio il raccordo della fabbrica di conserve alimentari Cirio che si trovava poco fuori la stazione, un altro era situato nei pressi dei Mulini di Stabia, un altro ancora presso i cantieri metallurgici e l’ultimo, prima di arrivare a Torre Annunziata, raggiungeva l’industria farmaceutica Ciba: di questi oggi è stato eliminato quello per i Mulini, mentre dei rimanenti solo quello per i cantieri navali è ancora funzionante. Sempre sulla linea ci si imbatte in un altro raccordo che conduce alle officine AVIS. Da subito quindi la ferrovia riscuote un grande successo sia dal lato commerciale che da quello passeggero: infatti la stazione di Gragnano abbracciava tutte le popolazioni delle comunità montane di Casola di Napoli e di Lettere, mentre Castellammare rappresentava la porta d’accesso, dal punto di vista ferroviario, per la Penisola Sorrentina. Ed è proprio per la vicinanza con i centri turistici della Penisola Sorrentina, che nel 1906 venne inaugurato una linea tranviaria che collegava Castellammare di Stabia a Sorrento passando per Vico Equense, Meta, Piano di Sorrento e Sant Agnello. I primi, timidi segnali di decadimento della linea, non avvengono come per molte altre linee, a causa del boom automobilistico, ma, per gioco della sorte, da un'altra linea ferroviaria, ossia quella della società Circumvesuviana, che collegava Napoli a Castellammare e correva nell’entroterra stabiese lambendo zone di campagna, fino ad arrivare in pieno centro. La Circumvesuviana, nel 1934, data di apertura della linea, istituì a Castellammare 4 fermate: Castellammare di Stabia e Via Nocera, che servivano il centro cittadino e Pioppaino e Ponte Persica, messa a disposizione dell’utenza di periferia. Nel 1948 la linea venne prolungata fino a Sorrento, facendo in modo che Castellammare veniva completamente attraversata da nord a sud, oltre al fatto che vennero aperte altre due fermate, quella di Castellammare Terme, che si trovava proprio nel centro antico e a pochi passi delle Terme Antiche, molto frequentate da turisti per le cure termali e quella di Pozzano, aperta soprattutto per gli operai dell’industria di calce e cementi e usata dalla popolazione solo durante l’estate per la sua vicinanza con il mare. Il prolungamento della Circumvesuviana fino a Sorrento rendeva inutile oramai anche il tram, che di lì a poco venne chiuso a causa dei lunghi tempi di percorrenza ed anche per fare spazio ad una superstrada. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, grazie al forte sviluppo industriale che vi fu nella zona, venne aperta, poco dopo la foce del fiume Sarno, nei pressi del raccordo con i cantieri metallurgici, una nuova fermata chiamata Castellammare Cantieri, che doveva servire per i numerosi operai che affollavano le industrie della zona. Mentre, durante gli anni 60, quando numerosi complessi di appartamenti cominciarono a comparire alla periferia di Gragnano, in una zona denominata Parco Imperiale, venne inaugurata la fermata di Madonna delle Grazie, la quale prendeva il nome da una importante strada che collegava Castellammare con Sant Antonio Abate e i comuni del nocerino. Queste fermata era, e rimarrà costituita da un marciapiede di dimensioni ridotte, tanto che i treni più lunghi erano costretti a far scendere le persone solo della parte anteriore. La linea continua il suo corso normale per tutti gli anni 60 – 70 grazie alle numerose industrie e al buon numero di passeggeri, con i treni che circolavano sulla 24 ore al giorno, con collegamenti per Torre Annunziata, Napoli e Cancello, nonostante la spietata concorrenza dalla Circumvesuviana. Durante gli anni 80, con la crisi economica e la chiusura a poco a poco di tutte le industrie della zona, fa si che la linea abbia un veloce decadimento della linea, tanto che Signorile la inserisce nella lista dei rami secchi, destinati alla chiusura, cosa che per fortuna non avviene. Sempre negli anni 80, la fermata di Castellammare Cantieri, persa ogni sua funzione e trovandovi ad una certa distanza da centri abitati, viene chiusa e al suo posto viene aperta, dal altra sponda del fiume Sarno, poco prima di Torre Annunziata, una nuova fermata che serviva la frazione di Rovigliano, dove nell’ultimo periodo si era creata una buona comunità di persone. Ma la situazione per la linea diventava sempre più critica: il servizio merci diminuiva vistosamente, cosi come quello passeggeri tanto da indurre le FS a tagliare sempre di più le corse dei treni, con i convogli che si fermano a Torre Annunziata e i passeggeri sono costretti ad aspettare al coincidenza per Napoli o per Salerno. Nel 1996, viene varato un nuovo orario con una frequenza maggiore di treni per Napoli Centrale e addirittura un treno per Salerno: questa sperimentazione non ha successo, anche perché il treno che partiva da Gragnano per Salerno era costretto a cambiare marcia due volte sia a Castellammare che a Torre Annunziata. La situazione rimane critica, si parla più volte di una chiusura della linea, mentre i treni viaggiano sempre più vuoti, evidenziando l’inutilità della linea, visto che la Circumvesuviana aveva treni per Napoli ogni mezz’ora, mentre le FS offrivano un treno sporadicamente e per di più limitato a Torre Annunziata: indubbiamente questa linea risultava inutile! All’inizio del nuovo millennio, vennero fatti dei lavori di ristrutturazione nella stazione di Castellammare e il fabbricato riservato alle merci venne abbattuto in modo da creare un parcheggio. Nel periodo estivo del 2003, uno sciopero del personale fa si che la linea rimanga chiusa per molti mesi, facendo venire il sospetto a tutti che su quella tratta non si sarebbero mai più visti circolare treni. Per fortuna non è cosi: nel dicembre 2003, con l’entrata in vigore del nuovo orario, la società Metronapoli (che gestisce le due linee della metropolitana di Napoli), che già faceva arrivare i suoi convogli a Torre Annunziata, ottiene la gestione del tratto che arriva fino a Castellammare. La città stabiese a nuovamente collegamenti diretti con Napoli e un ulteriore novità è rappresentata dal fatto che i treni non arrivano a Napoli Centrale ma a Napoli Campi Flegrei, ossia percorrendo l’intera linea 2 della metropolitana. La scelta si rivela giusta tanto che i treni giorno dopo giorno iniziano a riempirsi, partendo a volte da Castellammare con tutti i posti a sedere già occupati! I treni Metronapoli forniscono un’alternativa valida agli affollati treni della Circumvesuviana, soprattutto nelle ore di punta, oltre che la stazione stabiese essendo dotata di parcheggio permetto un comodo scambio auto- treno. Con l’orario del 2004 un ulteriore novità riguarda la linea, ossia la coincidenza con i treni per Napoli con i treni provenienti da Gragnano: la linea quindi si è difatti divisa in due. Se ormai la situazione sulla tratta Castellammare di Stabia – Torre Annunziata, non ha più pericoli di chiusura, vista la buona affluenza di viaggiatori, non si può dire lo stesso del tratto Castellammare di Stabia – Gragnano, tratta che il 12 dicembre 2010 è stata chiusa.

DATI TECNICI

APERTURA 4 maggio 1885
STATO ATTUALE In uso da Torre A. Centrale a Castellammare di Stabia
Chiusa il 12 dicembre 2010 da C/mare di Stabia a Gragnano
GESTORE Ferrovie dello Stato
LUNGHEZZA 12 chilometri
BINARI Doppio da Torre A. Centrale a Castellammare di Stabia
Singolo da Castellammare di Stabia a Gragnano
SCARTAMENTO 1435 millimetri
NUMERO STAZIONI E FERMATE 3 in uso
3 chiuse
TRAZIONE Elettrica
INTERSCAMBIO A Torre Annunziata Centrale per Napoli
A Torre Annunziata Centrale per Salerno
A Torre Annunziata Centrale per Cancello
SERVIZIO MERCI Effettuato

 

STAZIONI E FERMATE

TORRE ANNUNZIATA CENTRALE
ROVIGLIANO
CASTELLAMMARE CANTIERI
CASTELLAMMARE DI STABIA
MADONNA DELLE GRAZIE
GRAGNANO

 

HOME - INDICE FERROVIE DELLA CAMPANIA