FERROVIA AVEZZANO - ROCCASECCA
La ferrovia Avezzano - Roccasecca è una ferrovia dell'Italia centrale che attraversa buona parte del Lazio per terminare poi ad Avezzano, in Abruzzo. La ferrovia ha una lunghezza di 78 km, a binario singolo e non elettrificata.
STORIA
La ferrovia Avezzano - Roccasecca è l’erede diretta di numerosi progetti per il collegamento tra l’Abruzzo interno e il napoletano. Prima della presa di Roma infatti, una delle prime necessità in ambito ferroviario era quella di collegare il Nord ed il Sud passando per l’interno, in maniera da aggirare lo Stato Pontificio. Le alternative erano poche, a causa della natura montuosa del territorio, e i progetti vertevano principalmente su due tratte: una per la valle del Sangro e una per la valle del Liri. La prima serviva per collegare Castellammare Adriatico (l’odierna Pescara) con Sulmona, Castel di Sangro, l’Alto Molise e Napoli. La seconda serviva per il collegamento Terni - Rieti - Avezzano - Ceprano e quindi Napoli, collegando la Marsica con il confine Pontificio a Ceprano. Alla fine si optò per dorsale Terni - Sulmona - Castellammare Adriatico, che però si affermò da subito come collegamento locale al contrario di quanto progettato. La Legge 28 Agosto 1870 venne decretata la linea Roccasecca - Terni; nel settembre 1870 con la presa di Roma, vennero meno le necessità di aggirare lo Stato Pontificio e iniziò a delinearsi il progetto per una trasversale Roma - Avezzano - Sulmona. Le altre linee (classificate come secondarie), da collegare a detta linea furono la Rieti - Avezzano, Avezzano - Ceprano, L’Aquila - Carsoli e Sulmona - Vairano. Di queste, quelle che risultarono di primaria importanza furono le tratte Avezzano - Ceprano/Roccasecca e Sulmona - Vairano, per assicurare il collegamento tra l’Abruzzo interno e Napoli. Tra il 1870 e 1880 si susseguirono diversi convegni sull’importanza del collegamento lungo la valle del Liri tra Roccasecca e Avezzano. Secondo questo progetto, la linea si sarebbe dovuta snodare tra la Valle Roveto e la Valle del Liri, salendo da Roccasecca verso Sora, per poi arrivare ad Avezzano. L’approvazione arrivò nel 1879 e i lavori partirono l’anno successivo dal Bivio Arce, posto nei pressi dello scalo di Roccasecca. Nel giro di 4 anni venne inaugurato il tratto Roccasecca - Arce, composto da 4 segmenti rettilinei in piano, sotto la gestione della Rete Mediterranea. Sul nuovo tratto circolavano 3 coppie di treni, con un tempo di percorrenza di 22 minuti senza fermate intermedie (la fermata di Colfelice verrà inaugurata solo negli anni 30). I problemi iniziavano subito dopo la stazione di Arce, per via dell’orografia del territorio e delle numerose opere d’arte da realizzare come viadotti e gallerie (in particolare la galleria Scrime, il tunnel più lungo della linea). La tratta Arce - Sora verrà inaugurata nel 1891, portando la linea al confine con l’Abruzzo. L’impresa che aveva realizzato il tronco sud era la “Martire”, mentre il rimanente tratto da Sora a Avezzano verrà realizzato dall’impresa Strangolini. Encomiabile l’atteggiamento dell’ing. Gaetano Martire che decise di devolvere alla popolazione, i proventi necessari per allestire il banchetto in vista dell’inaugurazione del tratto Sora - Arce, che sarà aperto il 1 luglio 1891. Il restante tratto fino ad Avezzano era quello più difficoltoso da realizzare, per via dell’orografia del territorio e delle opere ingegneristiche richieste. Nel 1895, la ferrovia raggiunse l’Abruzzo, con l’inaugurazione del breve tratto Sora - Balsorano, mentre il completamento della linea avvenne solo nell’estate 1902; anche in quest’occasione non si tenne nessuna inaugurazione solenne, vista la durata dei lavori (22 anni per 80 km). L’orario del 1902 vedeva in esercizio tre coppie di treni lungo l’intero percorso, aventi in composizione carrozze di prima, seconda e terza classe. I tempi di percorrenza erano ovviamente elevatissimi, andando oltre le 4 ore per alcune relazioni (come il misto 824 che nel novembre 1902 partiva da Roccasecca alle 4 e 20, per arrivare ad Avezzano alle 8 e 25). Tuttavia era necessario regolare alcune questioni, già subito dopo l’inaugurazione come l’abilitazione delle stazioni alla vendita di biglietti di andata e ritorno per alcune tratte (in particolare Avezzano - Civitella Roveto e Avezzano - Napoli), richieste che vennero accolte rapidamente dai dirigenti delle linee Mediterranee. La ferrovia svolse un ruolo essenziale nello sviluppo dei paesi serviti, in particolare dal punto di vista economico, in quanto aveva dimezzato i tempi di viaggio delle merci; questo permise la crescita del polo industriale di Sora e Isola Liri (dove erano presenti numerose cartiere). Tuttavia, per recuperare in fretta i costi occorsi per la costruzione, spesso si compivano scelte che favorivano il risparmio ma che danneggiavano la collettività: la più eclatante fu la soppressione di un treno notturno nel 1908. Questa scelta scatenò le proteste dei Comuni serviti, in particolare quello di Isola Liri; nella lettera di protesta si legge che la soppressione del convoglio notturno costringeva i viaggiatori a partire molto prima per raggiungere Roccasecca da Napoli o da Roma ed effettuare la coincidenza. A sostegno di quanto scritto, il Comune di Isola Liri sottolineò che grazie al movimento merci dei suoi nuclei industriali aveva procurato allo Stato un guadagno di 2 milioni di lire nel 1907. La richiesta venne sottoscritta poi da tutti i comuni interessati dalla linea, fino ad ottenere il giusto ripristino. La situazione socio-economica delle due vallate era però destinata a cambiare entro pochi anni: la mattina del 13 gennaio 1915, un violento terremoto devasta la Marsica e il sorano, radendo completamente al suolo Avezzano. Le linee ferroviarie Roma Pescara e Roccasecca Avezzano furono gravemente danneggiate, con il crollo di stazioni e caselli, oltre alle frane che avevano interessato la zona. Nonostante le difficoltà, le ferrovie furono necessarie per l’invio dei soccorsi, a causa dell’impraticabilità delle strade che raggiungevano le zone colpite dal sisma. Molto interessante fu l’articolo de La Tribuna che descrisse lo stato della stazione di Sora, in gran parte crollata. Nella Valle Roveto i paesi più colpiti furono San Vincenzo Valle Roveto e Balsorano, rasi al suolo dalla scossa. Negli anni a seguire si procedette alla ricostruzione degli abitati, che in alcuni casi si spostarono sul fondovalle, lungo il percorso della ferrovia. Il salto di qualità della linea si ebbe negli anni 30 con l’introduzione delle “littorine” per il servizio viaggiatori e l’aggiunta di nuove fermate lungo il percorso (Colfelice, Fontana Liri Inferiore, Compre San Vincenzo, Canistro e Pescocanale). Questi nuovi mezzi permisero una drastica riduzione dei tempi di percorrenza e quindi un aumento della domanda. Alla fine degli anni '30 il nuovo orario prevedeva 7 coppie di treni sull’intero percorso più altre relazioni periodiche Avezzano - Capistrello, Avezzano - Sora , Sora - Arce e Fontana Liri - Roccasecca. Si trattò di un periodo d’oro per la linea, utilizzata sia per il trasporto passeggeri che per le merci; questa parentesi si chiuse bruscamente il 19 luglio 1943. Quel giorno presso la stazione di Roccasecca esplose un treno merci carico di munizioni che rase al suolo il fabbricato viaggiatori e devastò gli impianti ferroviari. Dall’anno successivo, i tedeschi in ritirata iniziarono la sistematica distruzione della linea (che come altre linee si trovava a cavallo della linea Gustav), distruggendo viadotti, gallerie, caselli e stazioni. Avezzano venne completamente rasa al suolo dai bombardamenti, quasi a rievocare la tragedia del terremoto. La ricostruzione cominciò appena conclusa la guerra, ostacolata dalla conformazione del territorio; già nel 1945 venne ripristinato il tratto Avezzano - Capistrello (senza però reintrodurre il servizio viaggiatori); a sud i lavori partirono dalla stazione di Roccasecca, risalendo la valle del Liri. Nel 1948 venne riaperto il tratto Roccasecca - Sora, con le ricostruite stazioni intermedie. Nonostante le pressioni al fine di ricostruire velocemente anche il tratto abruzzese, passeranno ancora diversi anni, tra un rincorrersi di notizie di riapertura e previsioni di un non ripristino. Fortunatamente, nonostante le prime ventilazioni circa la definitiva soppressione, i lavori proseguirono e nel 1954 venne riaperto anche il tratto Sora - San Vincenzo Valle Roveto, seguito dalla riapertura del tratto San Vincenzo - Civita d’Antino l’anno successivo. In questo periodo venivano effettuate 7 coppie di treni tra Roccasecca e Sora e 5 tra Sora e Civita d’Antino. Nel 1959 finalmente venne riaperto il tratto Civita d’Antino - Avezzano, completando così la ricostruzione della linea. Venne attivata anche la nuova fermata di Roccavivi, nel comune di San Vincenzo Valle Roveto. Negli anni 60 e 70 ci fu un aumento del numero dei treni anche se il traffico passeggeri e merci risentì della motorizzazione di massa; tuttavia in queste zone, complice anche la rete viaria insufficiente, il treno riesce comunque a rimanere un valido mezzo per gli spostamenti. Nascono in questo periodo le relazioni dirette Avezzano - Napoli (che a Vairano agganciavano il treno da Sulmona) e Avezzano - Roccasecca - Roma Termini (partenza alle 8.43 e arrivo alle 14.26), per dare alle due vallate un collegamento diretto con la Capitale. Il traffico merci tra Sora e Avezzano si attesta su livelli bassissimi a partire dagli anni '60, complice l’assenza di industrie nella Valle Roveto e le pendenze che riducevano drasticamente le prestazioni dei mezzi. Tale servizio rimarrà in vita fino agli anni '70. Sempre negli anni '70 partono i lavori per il rinnovo dell’armamento (nuove rotaie da 60 kg/m). Nonostante un discreto traffico viaggiatori, la situazione sembra precipitare all’inizio degli anni '80 con la chiusura delle cartiere ad Isola Liri, causando una brusca contrazione del traffico merci. Nel 1985 la linea viene inserita poi nel lungo elenco stilato dall’allora ministro dei Trasporti Claudio Signorile, e avrebbe dovuto essere chiusa entro il 31 dicembre 1985; le proteste dei comuni interessati fecero desistere da ogni proposito di chiusura, permettendo così il completamento dei lavori anche nel tratto elicoidale della zona di Capistrello. Sempre nel 1985 viene istituita la nuova fermata Cupone, a servizio della parte bassa di Capistrello. Nel giro di dieci anni però cesserà ogni residuo movimento merci, ormai relegato alla breve tratta Roccasecca - Arce, per l’inoltro di carri di grano verso un pastificio (tuttora raccordato alla stazione di Arce). Nel 1998 viene attivato il CTC (controllo centralizzato del traffico), stabilendo la sede del DCO presso la stazione di Avezzano; in questo modo è stato possibile impresenziare tutti gli impianti tra Roccasecca e Avezzano (compresa la stazione di Sora); vengono rimossi i binari di precedenza nelle stazioni di Isola Liri e San Vincenzo Valle Roveto, declassate a semplici fermate. Se da una parte ciò ha permesso di abbattere i costi del personale, dall’altro ha causato l’abbandono per alcuni impianti (soprattutto le fermate meno frequentate), divenuti obiettivo di continui atti vandalici. La ferrovia si affaccia così al nuovo Millennio, dando l’addio alle ultime Aln 668.1400, e lasciando il posto alle Aln 3300 e 1200, padrone del servizio passeggeri. Nel 2001 la ferrovia viene investita da una frana nei pressi della stazione di Arpino, causando l’interruzione del tratto Sora - Roccasecca. Si vociferò nuovamente di una imminente chiusura dell’intera linea, ma fortunatamente le cose andarono diversamente. La tratta Sora - Avezzano rimase in piena attività, mentre tra Sora e Roccasecca i treni venivano auto sostituiti. Successivamente si decide di attestare i convogli da Roccasecca presso la fermata di Santopadre. Nel mentre si alternano voci di soppressione a voci di imminente riapertura, arriva l’estate 2002, anno fatidico per la ferrovia, l’anno del centenario (già nel 1991 era stato festeggiato il centenario del completamento della tratta Roccasecca - Sora). Il 5 agosto 2002 la linea viene riaperta nella sua interezza (la stazione di Arpino continuerà a rimanere chiusa ancora per qualche tempo) e il 18 Agosto viene celebrata la festa per il centenario della linea. Il convoglio del centenario ebbe in composizione una 625.017 del DL romano di San Lorenzo più 4 carrozze a terrazzini. Il treno seguirà l’itinerario Avezzano - Roccasecca e Roccasecca - Avezzano; per il viaggio di ritorno, venne spedito da Roma un D345 (con tanto di carro carbone al seguito), per aiutare la 625 sulle ripide rampe in salita. L’evento ebbe un enorme successo, attirando centinaia di abitanti dei paesi serviti, istituzioni locali e molti appassionati. Passata l’euforia dei festeggiamenti la linea torna alla sua tranquilla vita di linea secondaria. Nell’estate 2004 vengono ripitturati tutti i fabbricati viaggiatori e nel 2006 verranno istituite le nuove iscrizioni RFI.
TRACCIATO
La linea ha origine dalla stazione di Roccasecca; i treni che terminano o iniziano la corsa da qui, vengono instradati sul binario 1Tronco. Superata la stazione la linea valica il fiume Melfa e dopo un po’ si distacca dalla linea per Roma, puntando verso nord. Il binario corre in piano passando per Colfelice e Arce. Subito dopo il passaggio a livello sulla via Casilina, inizia la salita sui fianchi del monte Santa Lucia e si imbocca il primo tunnel. La linea continua a salire gradualmente passando per le fermate di Fontana Liri Inferiore e Fontana Liri, passando sull’imponente viadotto "Avallamento". Subito dopo la fermata di Fontana Liri, il binario passa vicino al santuario della Madonna di Loreto. Sulla parete del santuario è scritta una frase rivolta al viaggiatore: "Tu che passi saluta Maria". La linea piega nella stretta valle del Torrente Armucci, allo sbocco della quale si trova la fermata di Santopadre, in contrada Vagni. Dopo la fermata il binario imbocca la galleria Scrime, il tunnel più lungo della linea, che porta direttamente sotto l’abitato di Arpino, dove sorge l’omonima stazione. Inizia una discesa verso Isola Liri, passando sopra la frazione di Vallefredda, che dà il nome a un lungo viadotto a travata metallica. Al termine della discesa sorge la fermata di Isola Liri. Il binario descrive una S al contrario per poi seguire un lungo rettilineo fino alla stazione di Sora, l’impianto intermedio più importante e trafficato. Superata la stazione, la piana di Sora si restringe nella Valle Roveto; dopo la fermata di Compre - San Vincenzo, la linea entra in Abruzzo. Stretta fra imponenti montagne la ferrovia segue un percorso sinuoso, passando per Ridotti, Balsorano e San Vincenzo Valle Roveto. Si alternano numerosi ponti sul Liri e diverse gallerie. La ferrovia sale con pendenze modeste verso Civita d’Antino, Civitella Roveto e Canistro, per poi correre in una stretta gola nei pressi di Pescocanale. Da qui inizia il percorso elicoidale che permette ai treni di superare un dislivello di quasi trecento metri, oltre ad essere la principale opera d’arte della linea. Giunti alla stazione di Capistrello il binario segue un rettifilo, tagliando i campi Palentini, per poi passare sotto il monte Salviano e raggiungere la stazione di Avezzano, dove i treni vengono ricevuti sul primo binario o sul binario tronco.
SERVIZI
Sulla linea si svolgono solo servizi regionali; la maggior parte del traffico viaggiatori è concentrato nel tratto Sora - Avezzano, poiché le stazioni sono più vicini ai centri abitati e non c’è molta concorrenza con gli autoservizi. Attualmente sulla linea circolano 21 treni nei giorni feriali, per scendere a due nei giorni festivi. Di fatto l’offerta è appena sufficiente a soddisfare la mobilità, e negli ultimi cambi di orario sono stati tagliati diversi treni, nonostante i buoni propositi e le promesse fatte dagli amministratori locali di salvaguardare il servizio ferroviario su questa linea. Facendo un confronto con l’orario del 2002, sono soppresse 8 corse ferroviarie (di cui 4 sostituite da un servizio bus). A questo va aggiunta la concorrenza dei bus extraurbani che seguono di pari passo la ferrovia in certi itinerari (ad esempio i bus Avezzano - Balsorano o Cassino - Sora via Arce).
CARATTERISTICHE TECNICHE
La ferrovia è lunga 78,849 km, armata con binario unico non elettrificato. La pendenza massima raggiunta è il 25 per mille, lungo la rampa di Capistrello. I mezzi impiegati sono le Aln668 1200 e 3300 del DL di Sulmona. La linea è esercitata tramite DCO con sede ad Avezzano, i cui limite di giurisdizione sono le stazioni di Roccasecca e Avezzano. Sono presenti 9 stazioni (compresi i capolinea) e 13 fermate. Gli impianti intermedi sono tutti impresenziati. Le stazioni in cui è possibile effettuare incroci sono Capistrello, Civitella Roveto, Civita d’Antino - Morino, Balsorano, Sora, Arpino e Arce.
FUTURO
Al momento non ci sono progetti riguardanti la linea; si era parlato di effettuare alcune relazioni con i Minuetto a trazione Diesel, ma dopo un periodo di pre esercizio, non c’è stato più alcun seguito. Si spera che non vi siano ulteriori tagli nei servizi passeggeri, anche perché significherebbe esporre la linea a un rischio concreto di chiusura. Si spera in una reintroduzione delle relazioni soppresse e il definitivo attestamento di tutti i treni presso la stazione di Cassino, per favorire gli studenti universitari e le coincidenze con i regionali per Caserta e Napoli.
DATI TECNICI
APERTURA | 20 agosto 1902 |
STATO ATTUALE | In uso |
GESTORE | Ferrovie dello Stato |
LUNGHEZZA | 78 chilometri |
BINARI | Singolo |
SCARTAMENTO | 1435 millimetri |
NUMERO STAZIONI E FERMATE | 22 in uso |
TRAZIONE | Diesel |
INTERSCAMBIO | Ad Avezzano per Pescara Ad Avezzano per Roma A Roccasecca per Napoli A Roccasecca per Roma |
SERVIZIO MERCI | Non effettuato |
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