FERROVIA TERNI - SULMONA
La "ferrovia Terni - Sulmona" si snoda per un percorso totale di 164 Km da Terni a Sulmona, passando per Rieti, il valico di Sella di Corno e L’Aquila. La linea è un’importante dorsale tra Umbria ed Abruzzo e nella mente dei progettisti, essa avrebbe dovuto collegare il nord ed il sud attraversando le zone interne dell’Appennino, collegando Firenze a Napoli senza passare per Roma. Naturalmente la natura impervia del territorio richiese numerose opere d’arte quali viadotti e gallerie.
STORIA
Nel 1871 vennero avviati i lavori di costruzione sul versante abruzzese, precisamente dalla stazione Pescara (allora frazione di Chieti), a Sulmona (all’epoca si chiamava Solmona). La tratta si snoda interamente nella valle del fiume Pescara, senza particolari ostacoli da superare e già nel 1873 venne inaugurata la tratta Pescara - Sulmona. A Sulmona la stazione venne costruita in una posizione più lontana rispetto a quella odierna, dove oggi sorge il bivio tra la linea per Pescara e quella per Terni; il tratto Sulmona - Pescara verrà inglobato nel 1888 alla linea da Roma. Nel febbraio 1875 venne aperto il tratto Sulmona - Molina Aterno (il primo tratto dell’attuale Terni Sulmona), lungo l’angusta valle di San Venanzio, scavata dal fiume Aterno. Il 10 maggio dello stesso anno la ferrovia arrivava all’Aquila. Per quanto riguardava il proseguimento per Terni, vennero formulate due ipotesi: il passaggio per il valico di Sella di Corno, oppure tramite l’alta valle dell’Aterno, passando per Pizzoli e Borbona. L’itinerario scelto fu quello di Sella di Corno per il considerevole risparmio di chilometri e così nel 1882 venne inaugurata la tratta L’Aquila-Rocca di Corno. La stazione di Sella di Corno è il punto più alto dell’intera linea a 990 metri d’altitudine. In circa 13 mesi venne costruito il rimanente tratto fino alla stazione di Terni, inaugurato il 28 ottobre 1883,completando così la linea. I primi servizi ferroviari espletati lungo la linea, prevedevano due coppie di treni tra Pescara (all’epoca Castellammare Adriatico) e Terni, con tempi di percorrenza variabili dalle 7 alle 11 ore, integrati da relazioni Terni - Rieti e L’Aquila - Pescara (con percorrenze rispettivamente di 2 e 4 ore). Tempi di fatto elevatissimi ai nostri occhi, ma standard per l’epoca, soprattutto considerando la fatiscente rete stradale delle zone interne. Tuttavia la linea non riuscì ad affermarsi come collegamento tra Roma e Pescara, e si affermò definitivamente come ferrovia secondaria nel 1888, con l’apertura della più diretta ferrovia Roma - Sulmona, che comportò la ricostruzione della stazione sulmonese e la separazione fisica dei tratti Terni - Sulmona e Sulmona - Pescara. Dopo il sisma avezzanese del 1915 (che danneggiò il tratto Sulmona - L’Aquila), la linea iniziò un cammino verso il miglioramento dei tempi di percorrenza, che si ridussero drasticamente negli anni 30 con l’introduzione delle prime automotrici diesel (passando da una velocità media di 20 km/h per le vaporiere ai 50 km/h per le ALn 56. Tuttavia la guerra e il successivo razionamento di carburante, comportò il ritorno alle vaporiere; la posizione a cavallo della linea Gustav, fece si che la ferrovia venne quasi interamente distrutta (si salvò solo il tratto Rieti - Antrodoco, dove veniva espletata una sola coppia di treni). La riapertura completa della ferrovia avverrà nel dicembre 1946. Negli anni successivi verranno introdotte diverse relazioni, quali Sulmona - Orte e Terni - Pescara, anche se quella più importante sarà la Freccia del Gran Sasso L’Aquila - Roma Termini, con un tempo di percorrenza di 5 ore (tale servizio rimarrà attivo fino al 1987). Il servizio a vapore si riduce alle sole tradotte merci. Tra Sulmona e L’Aquila viene impiegato anche del materiale ordinario, con composizioni di D343 + carrozze MD, soppiantate definitivamente dalle automotrici a partire dagli anni 80. Pur essendo una linea secondaria, la linea aveva comunque una discreta importanza, collegando tra loro tre capoluoghi, e questo la salva dall’inserimento nella lista dei rami secchi del 1985. Dagli anni 90 le Aln668.3300 diventano le regine assolute del servizio passeggeri. Nel 1995 viene soppressa la Dirigenza Unica e introdotto il DCO, con sede all’Aquila, e il conseguente impresenziamento degli impianti. Nel 2000 scompare l'ultima coppia di treni Terni - Pescara Centrale; una svolta negli orari avviene nel 2008 con l’affidamento del servizio passeggeri tra Terni e L’Aquila alla Ferrovia Centrale Umbra (con l’introduzione di relazioni dirette Perugia Sant'Anna - L'Aquila). I nuovi servizi vengono espletati dalle ALn 776 della FCU, mentre le Aln668 di Trenitalia espletano i servizi viaggiatori tra il capoluogo abruzzese e Sulmona; a queste novità si aggiunge il nuovo treno diretto Rieti - Roma Tiburtina. La notte del 6 aprile 2009 la linea viene interessata da un nuovo evento sismico: il tragico terremoto dell’Aquila devasta il capoluogo abruzzese e il suo hinterland, provocando ingenti danni alle infrastrutture ferroviarie del tratto L’Aquila-Beffi, con fabbricati inagibili e traversine divelte. Nella stazione di L’Aquila crolla il fabbricato merci (non più utilizzato da diversi anni) mentre la palazzina del DCO subisce gravi danni che la porteranno alla demolizione; presso lo scalo aquilano viene inviata una composizione di D445+carrozze cuccette per ospitare gli sfollati.
TRACCIATO
Dalla stazione di Terni (i treni per L’Aquila partono dal primo binario al dal binario 1 tronco), la linea si distacca da quella per Roma, attraversando la periferia orientale della città, percorrendo la zona di Cospea (dove si trova l’unico raccordo merci attivo della linea) e prendendo gradualmente quota per superare il dislivello di Marmore. Da qui percorre tutta la piana del Velino con un percorso in gran parte pianeggiante (che favorisce un aumento della velocità), con le stazioni di Labro-Moggio, Greccio, Contigliano e Poggio Fidoni, prima di raggiungere Rieti. Dal capoluogo Sabino, la ferrovia entra nella valle del Velino, con un percorso che si fa via via più tortuoso e acclive, passando dapprima per Cittaducale, poi per le Sorgenti del Peschiera (servite da una fermata), e Castel Sant'Angelo. Dopo aver attraversato due brevi gallerie, il binario arriva nella stazione di Antrodoco - Borgo Velino, un tempo importante impianto con tanto di rimessa (chiusa ormai da diverso tempo). Superata la fermata di Antrodoco Centro la ferrovia comincia ad arrampicarsi sul Monte Giano, avvitandosi su se stessa, per raggiungere l’altopiano cornino ed entrare in Abruzzo. Alla stazione di Sella di Corno si raggiunge l’altitudine massima di quasi 1000 metri. Da Sella di Corno, il binario scende ripidamente verso L’Aquila, lo scalo intermedio più grande e più importante, con 5 binari passanti, rimessa, e sede del DCO. Da qui in poi, la ferrovia segue il corso del fiume Aterno, che dopo la stazione di San Demetrio ne Vestini, si insinua in una valle selvaggia, ricoperta di boschi. A Molina Aterno, la ferrovia entra nell’angusta valle di San Venanzio, attraversata da una serie di viadotti e galleria, giungendo a Raiano. Il binario serpeggia nella Valle Peligna fino ad affiancare la linea da Pescara, e termina nella stazione di Sulmona.
SERVIZI
Dal dicembre 2008 il traffico viaggiatori è stato rivoluzionato: il tratto Terni - L’Aquila vede il servizio passeggeri espletato dalle Aln776 della FCU, mentre il tratto fino a Sulmona è ancora percorso dalle 668 di Trenitalia. Con l’avvento di FCU gli orari sono stati notevolmente modificati, con la velocizzazione di alcune relazioni e l’introduzione di nuove corse, garantendo una frequenza media di un treno ogni ora e mezza nei giorni feriali. Tuttavia in molti casi, a L’Aquila le coincidenze non sono sincronizzate (spesso solo per questione di pochi minuti). Nei giorni feriali nel tratto Terni - L’Aquila circolano 28 treni, ai quali si aggiungono i 22 treni in servizio da e per Sulmona. Dal 2009 è stato introdotto un nuovo collegamento diretto Rieti - Roma Tiburtina, che impiega circa 1 ora e 40 minuti, con fermate a Terni, Narni ed Orte. Vi sono poi alcune relazioni dirette tra Perugia Sant'Anna e L’Aquila, che permettono il collegamento dei due capoluoghi, nonché importanti centri universitari. Il traffico viaggiatori è abbastanza buono, costituito da studenti e pendolari che si spostano da Rieti verso Terni e L’Aquila e da Sulmona verso L’Aquila; gli utenti sono aumentati dopo il sisma, soprattutto gli studenti universitari che si recano a L’Aquila, il che ha comportato l’introduzione di un ulteriore coppia di treni da Terni a L’Aquila. Di fatto la ferrovia viene utilizzata per la mancanza di servizi automobilistici concorrenziali sul percorso (se si eccettua il tratto Rieti - Antrodoco, dove si affiancano i bus Cotral); basti pensare che da Sulmona a L’Aquila i bus impiegano quasi il doppio del treno. Il traffico merci si effettua solo tra la stazione di Terni e il succitato raccordo di Cospea, con tradotte di lamiere per le acciaierie.
CARATTERISTICHE TECNICHE
La ferrovia è lunga 163 km+198 m, a binario singolo e non elettrificato. Le pendenze maggiori si raggiungono presso Sella di Corno, dove si toccano i 35 X 1000. Vi sono 20 stazioni, 16 fermate e un posto di movimento. Stazioni: Terni, Marmore, Greccio, Contigliano, Rieti, Cittaducale, Castel Sant'Angelo, Antrodoco - Borgo Velino, Rocca di Fondi, Rocca di Corno, Sella di Corno, Sassa - Tornimparte, L’Aquila, Paganica, San Demetrio ne Vestini, Fagnano - Campana, Beffi, Molina - Castelvecchio, Raiano, Sulmona. Fermate: Terni Cospea, Stroncone (soppressa), Piediluco (soppressa), Labro-Moggio, Terria (soppressa), Poggio Fidoni, Cotilia (soppressa), Sorgenti del Peschiera, Canetra, Antrodoco Centro, Vigliano d’Abruzzo (già stazione, soppressa), Scoppito (soppressa), Villa Sant'Angelo (soppressa), Fontecchio, Tione degli Abruzzi, Acciano, Pratola Peligna Superiore (già stazione). Posti di Movimento: PM Stroncone
FUTURO
La ferrovia non è inserita in nessun progetto particolare; l’unica recente novità è il Contratto di Servizio tra Trenitalia e Regione Abruzzo che prevede l’introduzione del Minuetto TD nel tratto Sulmona-L’Aquila. Più volte si è parlato di elettrificare la linea, ma non si è mai andati oltre le intenzioni, vista la poca necessità di questo intervento e la mancanza di mezzi elettrici da poter impiegare. Da anni si parla della costruzione del tronco ferroviario Rieti – Fara Sabina, per collegare il capoluogo Sabino alla Capitale, ma anche in questo caso non c’è nulla di concreto. Scomparse le relazioni per Pescara e Castel di Sangro, la linea svolge il suo ruolo di ferrovia secondaria, essendo comunque un’infrastruttura importante, ruolo enfatizzato soprattutto dopo il sisma.
DATI TECNICI
APERTURA | 10 maggio 1875 |
STATO ATTUALE | In uso |
GESTORE | RFI |
LUNGHEZZA | 164 km |
BINARI | Singolo |
SCARTAMENTO | 1435 millimetri |
NUMERO STAZIONI E FERMATE | 29 in uso 6 chiuse |
TRAZIONE | Diesel |
INTERSCAMBIO | A Terni per Ancona A Terni per Roma A Terni per Sansepolcro A Sulmona per Pescara A Sulmona per Roma A Sulmona per Carpinone |
SERVIZIO MERCI | Non effettuato |
STAZIONI E FERMATE
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